lunedì 8 gennaio 2018

“Ma mi faccia il piacere”: di Marco Travaglio



di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano 8 gennaio 2018 – 
Credere, obbedire, scompisciarsi. “Il governo non tira i remi in barca. Paese fuori dalla crisi: a Roma si dice ‘nun ce se crede’…” (Paolo Gentiloni, Pd, presidente del Consiglio, conferenza stampa, 28.12). Infatti, anche fuori Roma, nun te crede nessuno.
Sali e Tabacci/1. “Il bel gesto di Bruno Tabacci… dice qualcosa di utile e soccorrevole sulla povera politica italiana. Mettendo a disposizione di Emma Bonino il suo simbolo le evita l’umiliazione di dover raccogliere in fretta e furia – lei sola – le firme per presentarsi alle elezioni, come imporrebbe un cavillo della nuova (cavillosa) legge elettorale” (Michele Serra, Repubblica, 5.1). In effetti l’idea di dover rispettare la legge è quanto di più umiliante si possa immaginare. Radicalmente parlando....

Sali e Tabacci/2. “L’inghippo firme che metteva fuori la lista dei Radicali” (Repubblica, 5.1). Quindi l’inghippo non è di Tabacci, il democristiano che presta il suo simbolo alla donna politica più antidemocristiana della storia per aggirare una legge appena fatta dagli alleati del democristiano e dell’antidemocristiana, ma è la legge.
Meglio sòla. “‘Tradita la Carta’. Bonino rompe con i dem” (Corriere della sera, 2.1). “Bonino rompe col Pd: ‘Firme impossibili. Così andiamo da soli’” (Repubblica, 2.1). “Bonino non molla: ‘Meglio soli’” (Libero, 3.1). “L’incubo ricorsi chiude la porta a Bonino” (La Stampa, 3.1). “Bonino rompe col Pd, ira Renzi ma si tratta” (Il Messaggero, 4.1). “La Bonino pretende 10 seggi sicuri, il Pd gliene offre 4” (il Fatto quotidiano, 7.1). Ah, ecco, era una questione di principio
Amici suoi. “Rivendico la nostra azione di governo e le scelte fatte sui manager (altro che amici degli amici)” (Matteo Renzi, segretario Pd, 30.12). Uahahahahahahah.
Beatrice Vaccin. “Vaccino gratis per bambini contro l’epidemia di influenza. L’’iziativa del ministero e dell’Istituto superiore di Sanità per la prossima stagione” (La Stampa, 5.1). Gentile ministra Lorenzin, mio cugino ha di nuovo l’unghia incarnita: avete niente per lui?
Grido di dolore. “Il Paese sta meglio, ma qualcuno vuole far fuori la nostra classe dirigente” (Davide Faraone, Pd, sottosegretario alla Pubblica Istruzione, il Foglio, 29.12). Ecco, bravo: ora fatti una domanda e, se ci riesci, datti una risposta.
Sempre più Fedeli/1. “C’è il rafforzamento della formazione per i docenti, che svolgono le funzioni di tutor dedicati all’alternanza, perché offrono percorsi e assistenza sempre più migliori a studenti e studentesse” (Valeria Fedeli, ministra Pd della Pubblica Istruzione, Ricerca Scientifica e Università, 21.12). E niente, è più forte di lei: non passa giorno senza che la Fedeli si offra al governo Di Maio.
Sempre più Fedeli/2. “Il linguaggio è fondamentale per consegnare alle giovani generazioni una società libera dall’odio” (Valeria Fedeli sulla polemica aperta da Lucia Annibali contro il sottoscritto per una frase sull’acido, 30.12). Ecco: un linguaggio sempre più migliore e sempre meno italiano.
Aboliamo la tv. “Una volta le persone che vivevano nella povertà non sapevano nulla di come si viveva nei paesi del benessere, e quindi non avevano spinte a venire qui. Adesso anche nelle più sperdute tribù dell’Africa esistono dei grandi schermi televisivi con delle batterie, anche se non arriva la corrente, e la sera tutto il villaggio si raduna a vedere il televisore che illustra la nostra vita” (Silvio Berlusconi, leader FI, Coffee Break, La7, 28.12). Quindi la televisione influenza la gente? Guardi che, se lo dice lei, ci crediamo eh!?
Colpa di Virginia. “A Roma Grillo sta portando a termine l’operazione Italia come Lagos” (il Foglio, 29.12). “Spelacchio è morto” (La Stampa, 28.12). “Flop dell’ordinanza anti-botti ma feriti in calo”, “Divieti anti-botti violati ma diminuiscono i feriti” (Il Messaggero, 2.1). Dunque, nell’ordine: Roma è stata appena annessa alla Nigeria; un abete segato e trasportato a Roma sarebbe vissuto in eterno se non avesse incontrato la Raggi, che l’ha stecchito all’istante; se la gente lancia petardi a Capodanno malgrado il divieto della sindaca, la colpa non è della gente che lancia petardi, ma della sindaca che li ha vietati.
Prossimamente su questi schermi: “Strage a Canicattì, flop del Codice penale”.
Toghe azzurre. “Sì all’alleanza con Salvini. Io premier? Servo le istituzioni” (Franco Frattini, presidente di sezione del Consiglio di Stato, La Stampa, 2.1). Poi tutti insieme a combattere i giudici politicizzati.
 “Il titolo della settimana.
Basta corteggiare le donne, ci hanno stufato” (Vittorio Feltri, Libero, 29.12). Caro Vittorio, ora più che mai: parla per te.

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