lunedì 4 settembre 2017

Stupri Rimini, Procura chiede il carcere per i tre minori | Il congolese nega le violenze

Stupri Rimini,  Procura chiede il carcere per i tre minori | Il congolese nega le violenze            Stupro Rimini, arrestato anche il quarto componente del branco | Polizia: nessuno l ha aiutato
Le immagini delle telecamere e le testimonianze dei minorenni del branco, però, inchiodano Guerlin Butungu. La Polonia, intanto, è pronta a chiedere lʼestradizione dei quattro arrestati. La Procura per i minorenni di Bologna chiederà la custodia cautelare in carcere per i tre giovanissimi accusati del doppio stupro di Miramare di Rimini. Intanto il quarto accusato, il maggiorenne congolese Guerlin Butungu, ha negato le violenze, dicendo di non aver mai sfiorato anche solo con un dito una donna. Ma ad incastrarlo, oltre alle testimonianze delle vittime e alle telecamere, si è aggiunta l'ammissione fatta da almeno due complici...Domenica Butungu è stato ascoltato dal pm della procura romagnola che hanno riconvocato in questura a Rimini la transessuale per il riconoscimento ufficiale. I tre minorenni, invece, sono stati trasferiti al carcere minorile "Pratello" di Bologna e hanno negato di aver compiuto violenze sessuali, ma solo di aver picchiato i turisti. I due fratelli, nati in Italia da genitori marocchini, avevano precedenti con la giustizia per furti e minacce. "E' lui che ci ordinava cosa fare quella sera", hanno raccontato i due fratelli.
La Polonia pronta a chiedere l'estradizione - Intanto la Polonia ha comunicato, tramite il viceministro della Giustizia Patryk Jaki, che chiederà l'estradizione degli arrestati. I quattro sono accusati di avere stuprato una turista polacca e di avere picchiato il suo compagno e di averli entrambi rapinati. Il viceministro Jaki ha detto che i quattro dovrebbero affrontare una punizione molto severa per avere commesso questi crimini. Le autorità polacche hanno aperto sull'attacco una loro propria inchiesta.
Famiglie con problemi - A Vallefoglia, in provincia di Pesaro e Urbino, la famiglia dei due minorenni marocchini era seguita dagli assistenti sociali. Il padre, secondo Il Messaggero, era stato ai domiciliari per una serie di risse, la madre era stata ammonita per alcune aggressioni ai vicini mentre i due fratelli erano stati denunciati varie volte per furto e percosse.---

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