domenica 9 luglio 2017

Giulietto Chiesa - Alternativa- Gorbaciov: la stretta di mano di Amburgo è un’occasione storica. Non va perduta

Gorbaciov e il vertice Putin-Trump

PS: <<...gorbaciov e stato solo un piscione incontinente ha accelerato quello che per natura sarebbe avvenuto generando frutti prematuri con seri problemi il gatto cieco ebbe figli bastardi... prima di abbattere il muro si doveva aprire la porta...e prepararsi a uscire.... ma evidentemente è stato imboccato da qualcuno perchè ci deve essere più di una entità di potere in usa oltre al governo ombra ....gorbaciov non è stato all altezza del compito ...per la fretta... e per la mancanza controproposte alle proposte... ha calato le braghe e giu' vai di preestroica! quello che doveva essere fatto in 30 anni lo ha fatto in 3... immaginate ...come è venuto bene.....ancora oggi la russia paga in politica estera e in immagine...>>.
umberto marabese
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Sono le 12. Squilla il telefono. Chiama Mikhail Gorbaciov. Che dopo aver visto l'incontro Putin-Trump vuol rivelare oggi uno sconcertante episodio di quando incontrò Reagan.
di Giulietto Chiesa...



Tratto da pandoratv.it/?p=17232.



Sono le dodici, ora italiana. Squilla il telefono. All’altro capo del filo c’è Mikhail Gorbaciov.

«Hai notizie dell’incontro al vertice di Amburgo?».

Quello che dicono le agenzie, rispondo.

La sua voce è insolitamente forte, vibrante.

«Bene, lo sai cosa mi ha fatto venire in mente?». Non aspetta la mia risposta e continua. «Mi è tornato in mente che, quando cominciammo il dialogo sul disarmo con Ronald Reagan, dopo qualche giorno dai primi contatti riservati, mi comunicarono che alcune navi da guerra americane erano entrate nel Mar Nero e stavano avvicinandosi alle acque territoriali dell’Unione Sovietica. I miei, laggiù, mi chiesero: ‘Che dobbiamo fare?’ Io capii che era una provocazione. C’era qualcuno, al Pentagono, che quel dialogo non lo voleva. E così risposi: “Se entrano nelle acque territoriali, sparate. Ma non addosso, vicino”».

Ridacchia, Mikhail Sergeevic, dall’altra parte.

«Ecco, ho visto la stretta di mano fra Trump e Putin. Mi è piaciuta. È il primo buon segno. È un aggancio. Non bisogna perdere l’occasione. Ci saranno difficoltà, non piccole, ma questo aggancio è molto importante. Da qui si può partire per ottenere risultati che oggi molti ritengono impensabili. Scrivilo, scrivilo subito. Che si senta».

L’analogia è stringente. Mikhail Gorbaciov parla ormai raramente. Se decide di farlo è per le occasioni importanti, molto importanti. Questa, evidentemente lo è, ed è appesa a un filo molto sottile. 

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Il presidente USA Ronald Reagan e il Segretario Generale sovietico Mikhail Gorbaciov al primo vertice di Ginevra, in Svizzera. 
[Foto Ronald Reagan Presidential Library photo id C31982-11]

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